Intervista ad Andrea Tagliapietra, agilista di livello internazionale con il suo beagle

beagle agility andrea tagliapietra foto

Dal 24 al 27 luglio scorsi si sono tenuti, in Ungheria, i campionati europei di agility-dog e nella nazionale italiana c’erano anche due beagle, Luna e Filippo. Quest’ultimo ha ottenuto un fantastico risultato, classificandosi 12esimo assoluto nella categoria Individual Medium.
Abbiamo raggiunto telefonicamente Andrea Tagliapietra, il suo proprietario, conduttore e soprattutto migliore amico, per complimentarci per l’ottimo risultato ottenuto e per conoscere meglio questo fantastico e affiatatissimo binomio.

Ne è uscita una chiacchierata davvero interessante, che abbiamo pensato di condividere con voi!

beagle agilityAllora Andrea, parlaci un po’ di te e del tuo amico Filippo!
Che dire, mi chiamo Andrea Tagliapietra, ho 36 anni e abito in provincia di Venezia.

Lavoro al mercato ittico di Venezia insieme alla mia famiglia, si tratta di un lavoro molto faticoso senza orari fissi che mi porta a svegliarmi ogni giorno alle 2.00 del mattino! Finito il lavoro poi, mi dedico interamente ai miei cani, Filippo e Alan.

Filippo è un beagle di 6 anni e mezzo, proviene da un allevamento di Mantova ed è un beagle con la B maiuscola!

Da piccolo era un vero disastro: faceva buche in giardino, scappava continuamente, mordeva tutto e tutti, distruggeva casa e riusciva sempre a mettersi nei guai… poi piano piano si è calmato ed ora vive in simbiosi con me, adora mangiare e fare lunghe passeggiate in campagna! E’ un vero tesoro e non lo cambierei con nessun cane al mondo!

Alan invece è un cucciolo di barboncino nero, arrivato da circa 3 mesi. Ho scelto questa razza perchè come carattere è simile a Filippo, socievole e mai aggressivo, infatti devo dire che per il momento vanno molto d’accordo.

Ci racconti il vostro primo incontro?
Mi recai presso un allevamento di Mantova alla ricerca di un cucciolo di beagle.

Appena arrivato vidi questo batuffolino che mi venne incontro scodinzolante e notai subito la macchiolina che aveva sulla testa, identica a quella che aveva il mio primo cane, un meticcio di nome Snoopy. Ne fui molto colpito.

Poi, parlando con l’allevatore, venne fuori che se avessi scelto lui, me l’avrebbe consegnato il 24 febbraio, giorno del mio compleanno… Lì ho capito che era destino!

beagle agilityCome e quando ti sei avvicinato al mondo cinofilo in generale ed all’agility in particolare?
Con Filippo mi sono subito reso conto che il beagle non è un cane semplicissimo da gestire: bisogna avere tanta pazienza e dedicare tempo alla sua educazione, soprattutto è necessario dargli delle regole ben precise da rispettare e non lasciargli carta bianca, altrimenti è la fine!

Così mi sono rivolto ad una scuola di educazione vicino a Mestre per imparare i comandi più semplici e soprattutto per insegnargli il richiamo, dato che quando lo lasciavo libero non mi ascoltava e non tornava mai da me.

In questo centro cinofilo c’era anche un campetto di agility e, una volta finito il corso di educazione di base, quando Filippo aveva circa un anno, abbiamo cominciato a saltare i primi ostacoli e pian piano è nata la passione.

Perché hai scelto proprio l’agility per te e Filippo?
Mi sono accorto che entrambi ci divertivamo un sacco tra salti, tubi e slalom e soprattutto ho capito che questo tipo di attività andava a fortificare il legame tra il conduttore ed il proprio cane, proprio ciò di cui avevo bisogno!

Infatti da allora la nostra relazione è migliorata moltissimo. E per me la cosa più importante è proprio questa: cementare il legame tra questi due «esseri» così diversi che attraverso l’agility si possono completare a vicenda.

Il border collie è sicuramente la razza che va per la maggiore sui campi di agility, ma tu ci dimostri che anche con un beagle si possono ottenere belle soddisfazioni.
beagle agilityQuali difficoltà avete incontrato durante il cammino?

Le prime lezioni furono un disastro totale!
Appena lo liberavo, Filippo incollava il naso a terra e partiva a razzo annusando tutto il  campo, non mi ascoltava assolutamente.

Poi gradualmente, mettendo tutto sotto forma di gioco divertentissimo, sono riuscito a focalizzare la sua attenzione su di me e abbiamo iniziato a lavorare seriamente.

Con gli anni poi siamo arrivati a toglierci diverse soddisfazioni. Purtroppo se ne vedono davvero pochi di beagle sui campi di gara…

Perché secondo te?
Secondo me perché chi inizia a fare agility vuole ottenere i risultati in un secondo, subito.

Ma con un beagle non si può pretendere questo. Con i beagle ci vuole tempo, pazienza, impegno e costanza nell’andare avanti con gli allenamenti, anche se all’inizio non va proprio tutto nel verso giusto…  Invece, probabilmente, molti di quelli che non vedono arrivare subito dei risultati si demoralizzano e si arrendono.

Ci riassumi in breve le tappe salienti della vostra carriera agilistica?
La nostra prima gara è stata al master di Verona e abbiamo ottenuto un discreto risultato.

beagle agilityDal nostro debutto ci abbiamo messo soltanto 5 gare per passare in primo brevetto, poi è arrivato il periodo più duro, facevamo tanti errori e avevamo un sacco di cose su cui lavorare.

Mi ero anche un po’ demoralizzato, ma non abbiamo mollato, siamo andati avanti e pian piano siamo arrivati in terzo brevetto.

Il salto di qualità nella nostra carriera è avvenuto quando siamo approdati al club Free Dogs di Padova dove, sotto la guida del mio istruttore Carlo Marcato, siamo riusciti a colmare le nostre lacune e a migliorare tantissimo.

L’anno scorso partecipai alle selezioni per la nazionale e arrivai 8° sfiorando la convocazione agli europei per soli 27 punti! Quest’anno ce l’abbiamo messa tutta e abbiamo ottenuto la nostra prima convocazione nella squadra italiana!

Cosa si prova ad indossare la maglia della nazionale e a partecipare ad una rassegna così importante?
Tanta emozione, ma soprattutto tanta paura di non essere all’altezza della maglia che indossavo!

Mi trovavo di fronte ai più grandi conduttori mondiali e avevo una grandissima paura di fare una brutta figura davanti a loro. Invece poi è andata bene, certamente meglio di quanto mi sarei mai aspettato!

beagle agilityQual è la sfida più difficile che avete affrontato da quando avete iniziato?
Sicuramente questi ultimi campionati europei…non è stato facile trovarmi di fronte ai più grandi agilisti del mondo e fare ricognizione insieme a loro.
Spero comunque di ripetere questa sfida in futuro!

Qual è il tuo ricordo più bello legato a questo sport?
Il nostro terzo CAC (Certificato di Attitudine al Campionato Italiano di Agility, che viene rilasciato al vincitore della combinata Agility/Jumping di terzo brevetto con qualifica di “Eccellente”, N.d.R.) che abbiamo ottenuto a Soliera (Mo) e che ci ha dato la qualifica di campioni italiani… Si è realizzato un sogno!

Qual è la cosa più importante che hai imparato?
Divertirsi sempre!

Il divertimento è la base di tutto, non solo in agility, ma anche nelle altre discipline.

Se non ci si diverte, non arrivano nemmeno i risultati.

E poi, sarò ripetitivo, ma è fondamentale che si crei un forte legame tra cane e conduttore, soprattutto se si ha a che fare con un beagle!

beagle agilityQuanto tempo dedicate all’agility?
Facciamo 3 allenamenti alla settimana, uno di gruppo con gli altri componenti della squadra, uno in cui lavoro da solo con il mio istruttore e uno più leggero dove ripassiamo le zone, lo slalom, ecc.

Oltre all’agility, praticate altre discipline?
No, no, a lui l’agility basta e avanza! Nel resto del tempo gli lascio fare il beagle!

Per l’appunto! E quali sono i vostri passatempi preferiti?
Adoriamo fare lunghe passeggiate in campagna, lo lascio libero e lui dà il meglio di sè… annusa, corre, insegue i conigli… poi torna sempre però!

Ancora un’ultima domanda: che consigli puoi dare ai nostri lettori che vogliono avvicinarsi a questo sport con il loro beagle?
Prima di tutto di non avere fretta di vedere risultati perché se si lavora bene, arrivano sicuramente.
Poi di divertirsi sempre!

Andrea, ti ringraziamo moltissimo per la tua immensa disponibilità e per il tempo che ci hai dedicato e ti facciamo un grande in bocca al lupo per il vostro futuro…
Amico Beagle farà sempre il tifo per voi!
😀

Beagle agility

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14 commenti su “Intervista ad Andrea Tagliapietra, agilista di livello internazionale con il suo beagle”

  1. Maria assunta sciamannini

    Mi piacerebbe avere l’indirizzo email di Andrea Tagliapietra per esporre alcune domande per quanto riguarda il mio beatles che fa agility

  2. Ciao a tutti gli amanti del Beagle! Bellissima intervista e soprattutto tanti complimenti ad Andrea e Filippo!!
    Per caso sono visibili anche video dei loro percorsi?
    Grazie!

  3. ti ringrazio molto simona:) cercherò di farlo giocare il più possibile,anche se so che non vedrà l’ora di ritornare dal suo amico fratello charlie.è incredibile come in un solo giorno siano diventati inseparabili.li farei vedere al mondo intero.sono un grande esempio..bhe certo c’è un po’ di gelosia quando qualcuno si avvicina all’uno e non all’altro. ma le carezze,i giochi mai violenti e i modi in cui si cercano e dormono insieme sono davvero commoventi!mai avrei pensato che dei cagnolini potessero portare cosi tanta gioia e tenerezza

  4. ciao!anche io ho un problema simile a nancy..fino al mese scorso stavo insegnando al mio willy (5mesi) i comandi di base (ho acquistato il vostro manuale,proprio bello,complimenti).ora sono in vacanza dai miei per un altro mese ancora e non riesco più a dedicargli il tempo necessario.Sono riuscita a convincere i componenti della mia famiglia a non allungare più cibo dalla tavola,anche perchè willy non capisce niente quando vede cibo,noi diciamo che gli va il cervello in “pappole”,è cosi tenerone,vede cibo e gli brillano gli occhi:D, quindi salta ti guarda con occhi languidi..alla fine hanno capito che è un problema e ora lo chiudiamo in balcone a mangiare il suo di cibo.quindi almeno su questo ho vinto! il problema è che qui abbiamo un altro bel meticcio, e si divertono tantissimo insieme.giocano tutto il tempo e io non ho più spazio.certo lo (li) coccolo spesso,ma dopo due minuti willy vuole giocare solo con il suo amico peloso.sono contenta di tutto ciò,perchè sono proprio felici insieme( non so come farò a separarli a fine vacanze).ho paura che dimentichi non solo i comandi base ma anche tutto il resto che aveva imparato.stava iniziando a prendermi come punto di riferimento..ora ho paura che non sarà più cosi..a fine vacanze dite che riuscirò,dopo oltre due mesi, a riprendere da dove ho interrotto?

    1. Ciao Danila, grazie per i complimenti e per aver acquisato “La verità sul Beagle”, siamo felici che ne sei rimasta soddisfatta! Dunque, esattamente come dicevamo a Nancy, non preoccuparti troppo per l’educazione del tuo cucciolo in questo periodo di vacanza. In questi momenti è sempre molto difficile tenere tutto e tutti sotto controllo e far rispettare le regole della quotidianità. Sicuramente al ritorno a casa noterai una piccola regressione su quanto appreso finora, ma basterà riprendere con le solite regole ed il solito lavoro quotidiano per ritornare nei ranghi, in fin dei conti il tuo cucciolo è ancora molto piccolo, hai tutto il tempo per recuperare. Per quanto riguarda i comandi di base invece, cerca solo di ritagliarti 5 minuti ogni giorno durante questa vacanza, per un ripasso veloce, in modo da non dover ricominciare da capo. Infine sì, è probabile che essendosi adesso abituato a vivere con un altro cane, ne sentirà la mancanza una volta tornato a casa, dopotutto a questa età i cuccioli hanno un bisogno grandissimo di socializzare e giocare con i propri simili. Magari potrai cercare di soddisfare in altro modo questa sua necessità portandolo in posti frequentati da altri cani per farlo giocare, come ad esempio un parco o un’area di sgambamento.

  5. ciao amici, il mio super cucciolo di beagle mi ha già dato tante soddisfazioni!! grazie a voi, ed a chi come voi, ho insegnato ad Eddy (3mesi e mezzo) i comandi di base… dedico ogni giorno tutto il tempo che posso per ripeterli e giocare con lui. inizialmente addestravo Eddy con i suoi croccantini (e ne andava matto) poi con l’estate l’ho portato a casa dei miei per le vacanze… ed ecco iniziato il problema. i componenti della mia famiglia, i miei nipoti ecc… hanno iniziato a viziare Eddy con wustel, pane, formaggio, pasta e porcherie. nonostante i miei rimproveri (alla mia famiglia) loro se ne fregano e continuano a dargli, di nascosto, tutto quello che gli pare, perché per loro è solo un cane. cmq posso ben dire che hanno insegnato al cucciolo un comportamento errato, dandogli, ad esempio, del cibo a tavola, e adesso Eddy segue e adora solo loro perché li vede come dei distributori automatici di cibo… cosa mi consigliate? vorrei tanto intrapendere un percorso con il mio cucciolo che ci leghi e rafforzi il nostro rapporto. ma nei vostri libri non c’è scritto “come evitare che gli altri diseduchino il vostro cane” =) grazie in anticipo e complimenti a Filippo e Andrea!”

    1. Ciao Nancy, innanzitutto complimenti per il tuo impegno nell’educazione del piccolo Eddy! Il tuo purtroppo è un problema commune, ma noi siamo solo educatori cinofili… Se fossimo anche psicologi forse nei nostri libri avresti trovato anche qualche testo su “Come evitare che gli altri diseduchino il vostro cane”! 😀 A parte tutto, mi sembra di capire che questa sia una situazione passeggera e che quando rientrerai dalle vacanze ritornerai alla normalità… Quindi se proprio non riesci ad “educare” anche i tuoi parenti rassegnati e considerala una vacanza anche per il piccolo Eddy!

  6. Complimenti x i successi ottenuti così duramente.Io sono l’ esatto opposto.Nella descrizione che fa Andrea rivedevo totalmente le caratteristiche del mio beagle Pio ( 5 anni ). A differenza di Filippo, però non sono mai riuscito ( escluso una volta ) a fare una gara decente in quanto Pio preferisce “partire” x le sue, in gara. In allenamento riesco ad ottenere la sua attenzione ed è tutta altra cosa. Unica volta partito in gara con risultato 1°ag,3°jum,1° comb.Dopo 3 anni e mezzo di gare ho mollato tristemente e adesso facciamo grandi passeggiate nei boschi dove non ha certo problemi di partenze visto gli odori che si ritrova.Ho incrociato ( ho 55 anni ) Andrea a Sevegliano di Palmanova ( 3 anni fa )dove dopo aver visto la gara super ( tanto per cambiare ) di Filippo, gli chiesi già dei cosigli. Di nuovo complimenti a Filippo ed Andrea.

  7. Questo articolo capita a fagiolo!! Proprio in questi giorni stavo pensando di iniziare un percorso educativo con il nostro Sansone (1 anno). Ritrovo molte caratteristiche comportamentali in comune con Filippo, anche se quello che vorrei correggere è la sua abitudine di saltare sulle gambe delle persone. Quali sono le attività per migliorare (di poco) il comportamento del nostro beagle? Un anno di età va bene per iniziare?
    Grazie.

    1. Ciao Alberto! Un anno è l’età giusta per cominciare a praticare una disciplina, però prima ti consigliamo, se non l’hai già fatto, di frequentare un corso di educazione di base affinchè il cane impari le prime nozioni e soprattutto a prenderti come punto di riferimento. Fatto questo potrai dedicarti ad una disciplina particolare, a seconda delle tue e delle sue attitudini, come appunto l’agility, o l’obedience, il disc dog, ecc… Per quanto riguarda il fatto che salta addosso alle persone, qui puoi trovare qualche consiglio: Se il Beagle salta addosso con le zampe.