Perché NON bisogna trattare il cane come un essere umano

non umanizzare cane foto

Umanizzare” è la parola che di solito usano gli educatori cinofili.

Quando si consiglia al cliente di impostare delle regole di vita corrette con il proprio cane, una delle prime cose che si dicono è proprio quella di non umanizzarlo, di non trattarlo come un bambino, un figlio, eccetera.

Perché non bisogna umanizzare il cane?

Perché trattandolo come un essere umano si rischia di non soddisfare i suoi bisogni fondamentali, di non tenere conto della sua vera natura e di non rispettarlo, credendo di fare il suo bene.

Ne vogliamo parlare agganciandoci ad un fatto di cronaca che girava su internet un po’ di tempo fa, che ha avuto come protagonista proprio un beagle.

Nel mese di gennaio 2013, a Bergamo, un signore è venuto a mancare e purtroppo la scoperta è stata fatta solo dopo molti giorni. All’arrivo delle forze dell’ordine, si è visto che la sua beagle si era cibata di parte del suo corpo.

Come nella migliore tradizione Facebook-style, la notizia è rimbalzata su diversi siti e i pian piano i commentatori hanno cominciato a scannarsi, ognuno dicendo peste e corna degli altri.

Più o meno i commenti ruotavano attorno a queste due idee:

  • “Povera bestiola, ha fatto bene, se fossi stato in lui anch’io in quella situazione avrei fatto la stessa cosa”.
  • “L’amore degli animali domestici è tutto falso, cercano solo da mangiare e non ci pensano due volte a rivoltarsi contro la mano che li nutre”.

Crediamo che sia un errore mettere sulle spalle del cane responsabilità e modi di fare tipici degli esseri umani.

Cominciamo con l’episodio in sé. In quella situazione di emergenza il cane aveva bisogno di nutrirsi.
Era solo, praticamente abbandonato, e non poteva usare il meccanismo mentale del “Ok, aspetto, prima o poi qualcuno arriverà” perché sappiamo che il cane ha una percezione del tempo molto diversa dalla nostra.

In più il suo proprietario era defunto. Vuol dire che non era più lì, non era più lui. Rovesciare addosso al cane una serie di regole morali tipiche dell’uomo significa distorcere pesantemente la sua natura, dargli delle colpe che non può avere.

Ovviamente umanizzare il cane è più facile, perché noi siamo abituati a ragionare da esseri umani.

Quindi, prendiamo spunto dalle reazioni suscitate da questo triste fatto di cronaca per ribadire che per rispettare il nostro amico è meglio non farlo ragionare come un essere umano, ma fare attenzione a quelle che sono le sue vere esigenze, che partono dai bisogni fondamentali di salute, spazio, movimento e socialità.

Nel report gratuito “I 4 Pilastri del Cane Sano” ci occupiamo nello specifico di questi bisogni, che ogni proprietario è tenuto a soddisfare per vivere bene con il proprio cane.

ATTENZIONE, però, c’è anche un altro dettaglio. 😮

Il fatto che il cane non vada trattato come un essere umano, non vuol dire assolutamente che lo dobbiamo considerare inferiore!

E’ un errore in cui cadono tanti proprietari. Anzi, crediamo che quasi tutti gli errori che rovinano le relazioni tra cani e umani derivino proprio da questo: considerare il cane inferiore.

In realtà, il nostro cane è semplicemente un essere vivente diverso da noi, non inferiore.

Sembra banale, ma questa distinzione può farci entrare finalmente nella giusta mentalità.
Non è poi così difficile cambiare in meglio il nostro approccio con il cane.

Quando ci accorgiamo che il nostro cane è un membro della famiglia, che ha solamente esigenze diverse dalle nostre proprio perché non è umano, riusciamo a capirlo e a rispettarlo.

Se invece lo consideriamo un essere inferiore, allora si aprono le porte a qualsiasi mostruosità, perché considerarlo inferiore vuol dire prendere le distanze da lui e da quello che prova.

Pensiamoci: se un nostro amico non vuole fare quello che gli diciamo, lo prendiamo forse a giornalate? Gli diamo uno schiaffo, uno scappellotto, gli urliamo in faccia?

Se stiamo passeggiando e un nostro amico si ferma a guardare qualcosa, lo tiriamo via con uno strattone?

Se siamo davvero amici, probabilmente gli parliamo, comunichiamo, e nella lingua che capisce gli proponiamo quello che vogliamo fare.

Ecco, con il cane è la stessa cosa: è un amico, solo che è diverso da noi.

Considerare il cane inferiore è un errore che fanno in tanti perché è più facile pensarla così, si fa meno fatica.
Ma non si scopre la vita fantastica che ci può regalare una relazione armoniosa e rispettosa con il nostro cane. 🙂

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8 commenti su “Perché NON bisogna trattare il cane come un essere umano”

  1. concordo pienamente.E’ da fanatici dei film della disney l’eccessiva umanizzazione del cane,che per definizione,essendo un cane non è un uomo.

  2. .. a parte che l’esempio riportato del cane che si nutre del padrone deceduto credo non abbia senso sul fatto che sia stato umanizzato o meno…. credo che l’umanizzare il cane sia porterlo a livello degli altri membri della famiglia in cui vive, non capisco e non credo capirò mai cosa possa nuocere al cane portarlo ad una vita più umana.. chi ha detto come deve vivere un cane?.. il mio si siede a tavola con noi, sul divano con noi, a letto con noi, è trattato come un membro della famiglia e non vedo in lui infelicità anzi… l’infelicità la vedo nei cani trattati da cani.
    sono certa che i due terzi della gente che scrive di come si devono tenere i cani non ne sappia nulla di cani.

    1. Umanizzare il cane significa semplicemente non rispettare la sua natura e le sue esigenze fondamentali, che ovviamente sono diverse da quelle di una persona. In più bisogna tener conto anche della razza, perché ad esempio le necessità di un cane da caccia sono diverse da quelle di un cane da compagnia. Nessuno ti vieta di far dormire il tuo cane sul letto o sul divano, se poi soddisfi quotidianamente le sue esigenze di movimento e socialità, perché è questo a fare di lui un cane felice.
      Viste poi le tue certezze assolute, potresti essere pronta per aprire un blog consigliando ai visitatori di far sedere il cane a tavola con loro, dormirci sempre insieme, dargli accesso a qualsiasi parte della casa, ecc. ecc. per rendere fantastica la loro relazione. Però dovrai metterci la faccia.

  3. se è per quello c’è stato anche il caso di un cane che si è lasciato morire di fianco alla padrona morta da giorni in casa
    e ci sono stati gli uomini tra i ghiacci come osservano più sopra, che si sono mangiati tra loro
    anche tra gli animali esistono diversi stadi di evoluzione, ci sono animali meno evoluti che sono più per i fatti loro, ma ho conosciuto cani e gatti straordinari, questo non vuol dire che non siano animali ma uomini, sono diversi da noi ma possono essere molto più intelligenti ed evoluti di noi, e questo non vuol dire umanizzarli né considerarli inferiori a noi solo perchè differenti

  4. Solo gli esseri umani possono essere così stupidi da poter fare commenti negativi proiettando sul beagle problematiche personali. Anche degli uomini si sono mangiati i compagni quando si sono trovati tra i ghiacci… nessuno ha detto nulla nazi ne hanno fatto un film! L’uomo è affetto da uno spaventoso antropocentrismo che sta distruggendo il mondo!

  5. Agganciandomi al fatto di cronaca, una volta la mia gatta si è mangiata uno dei gattini appena partoriti, io sono rimasta sconvolta, in quel momento l’ho odiata, non la volevo vicino, poi ragionando ho capito che aveva le sue ragioni di gatta che non ho mai capito quali possano essere state ma ho accettato il fatto che lei sapeva cosa stesse facendo, anche perchè è stata sempre una mamma gatta perfetta amorevole e addirittura allattava anche gattini non suoi e un cucciolo di cane. Questo per dire che non dobbiamo mai dimenticare che sono creature diverse da noi, senza regole morali come le nostre ma spesso dimostrano più cuore di noi poveri umani. Si tratta solo di rispettarli.